ROMA – il governo studia ora la possibilità di mettere in campo un nuovo intervento che possa rilanciare consumi e domanda interna, e quindi la crescita: l’assegno unico per i figli, che li accompagni da 0 a 18 anni, riscrivendo completamente gli attuali sostegni alla famiglia e alla natalità e assorbendo, in chiave familiare, anche il bonus degli 80 euro.
Una misura che il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, non cita mai in Parlamento – davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato – dove esclude invece che il bonus del governo Renzi venga eliminato già con la prossima manovra: “E’ intenzione del governo – aggiunge – avviare una più generale riforma dell’Irpef, ma non si può fare nei pochi giorni che ci separano dalla manovra”.
Al momento, precisa, la “priorità” è abbassare “le tasse sul lavoro dipendente”. Mentre è escluso qualsiasi intervento sulle badanti: “E’ una fake news”, dice il ministro liquidando così le voci che vedrebbero le famiglie diventare sostituti di imposta per le badanti che impiegano.
Il titolare di via XX Settembre torna a parlare anche di Iva: “L’aumento dell’Iva non è una delle fonti di finanziamento della manovra”; ma “questo non esclude che si possano valutare rimodulazioni”, dice. L’obiettivo, spiega, è quello di avere un “più equo ed efficace meccanismo delle aliquote” al momento “non sempre razionale”. I ritocchi Iva possono “anche costituire un volano a incentivi a forme di pagamento digitale”, spiega ancora, parlando della moneta elettronica come di un “passaggio fondamentale per la modernizzazione del Paese”.
I sindaci da parte loro chiedono ad esempio una riduzione dell’Iva al 5% per gli investimenti ecologico, mentre si allarga il dibattito sull’opportunità di abbassare l’imposta su alcuni beni, a partire da pannolini e assorbenti, magari alzandola su alcuni beni di lusso (si fa sempre l’esempio del tartufo). Difficile però un intervento a costo zero.
Inizialmente la rimodulazione dell’Iva era stata immaginata per recuperare 5 miliardi di coperture. Che al momento ancora non avrebbero trovato una sostituzione certa. Una mano arriverà dalla stretta sulle false compensazioni dei contributi Inps, da cui ci si attende tra 1 e 2 miliardi.
Con la manovra “abbiamo cercato di essere quanto più espansivi possibili”, ha spiegato Conte ai sindacati, nonostante il quadro internazionale deteriorato e gravido di rischi, e i margini ridotti per la “pesante eredità” delle clausole di salvaguardia sull’Iva, come le ha definite Gualtieri anche in Parlamento.
Stesso ragionamento che il ministro aveva già illustrato in mattinata alle imprese, cui ha assicurato che l’iperammortamento, lo sconto al 250% per le imprese che investono in innovazione e nella trasformazione 4.0, non solo sarà rifinanziato ma sarà anche allargato “agli investimenti che favoriscano la transizione verso l’economia circolare e la sostenibilità ambientale, uno dei grandi assi della nostra politica economica”. Per stimolare gli investimenti, pubblici e privati, ci saranno “15 miliardi aggiuntivi nel triennio”.
L’intervento sulle famiglie, invece, potrebbe accompagnarsi a quello sul cuneo fiscale, bandiera dei democratici e cara anche ai sindacati che chiedono a gran voce di rafforzare “le buste paga”. Troppo pochi i 2,7 miliardi stanziati in manovra, hanno detto a chiare lettere al premier, Giuseppe Conte, incontrato a Palazzi Chigi insieme a Gualtieri.
Cgil, Cisl e Uil saranno comunque, nei prossimi giorni, ad altri quattro tavoli tecnici che, un po’ a sorpresa, comprendono anche la revisione della legge Fornero sulle pensioni. Tema che si aggiunge agli investimenti e Sud, al pubblico impiego (per il quale il governo si è impegnato a stanziare 5,4 miliardi nel triennio) e alle modalità di riduzione delle tasse sul lavoro.
tratto da https://www.repubblica.it/economia/2019/10/07/news/gualtieri_economia_nessuna_tassa_per_le_badanti_gli_80_euro_per_ora_restano_-237940493/